Ai tempi dell'antica Roma, la villa era una casa di campagna romana costruita per le classi sociali più elevate.
Secondo Plinio il Vecchio, vi erano due tipi di villa:

  • la villa urbana, residenza di campagna che poteva essere facilmente raggiunta dalla città per una o due notti;
  • la villa rustica, con funzioni di fattoria, occupata in modo permanente dai servi. Questi generalmente si occupavano della proprietà che ruotava attorno alla villa, che poteva essere abitata stagionalmente.

 Nel Rinascimento si diffuse tra i più ricchi il vezzo di costruirsi delle ville in campagna ove trascorrere con la famiglia i mesi estivi, per divertirsi, ma anche per meglio controllare i lavori dei contadini dipendenti. Molto famose sono le ville progettate dall’architetto Andrea di Pietro, detto il Palladio (1508-1580), nel territorio di Vicenza e lungo la riviera del Brenta nei territori della Repubblica di Venezia rimasero esempi influenti per oltre quattro secoli.

Palladio spesso accorpava gli annessi rustici, detti barchesse, in una unica architettura nelle sue ville estese, creando un ampio fronte di elevato effetto scenografico. Il corpo centrale della villa era a sua volta diviso verticalmente, in senso funzionale, con i servizi a occupare tutto il piano inferiore. Al piano nobile si accedeva attraverso una grandiosa scalinata, che conduceva a una loggia che faceva parte di un pronao, dotato di timpano, ripreso direttamente dai templi romani.

 

web Facciata Nord

 

Cos'è una villa

Una villa è edificio progettato per sorgere in campagna e finalizzato a soddiffare l’esigenza di svago e di riposo del suo proprietario.

La casa colonica tende ad essere semplice nella struttura e a conservare forme tradizionali che non implicano l’intervento di un progettista. La villa è invece il prodotto tipico della capacità creativa di un architetto.

 

 Aspetti architettonici delle ville venete

Assetto architettonico

L’assetto architettonico della villa veneta offre una considerevole varietà di forme e dimensioni con una ricca gamma tipologica che scaturisce dall’evoluzione cronologica, dall’adeguamento a differenti situazioni ambientali e dalle differenti possibilità economiche del commitente stesso.

Abitazione patronale

L’ abitazione patronale, generalmente posta al centro è più alta. La parte centrale della facciata e sovente arricchita da pronao a colonne con timpano quadrangolare ed è completata da una gradinata o scala esterna a più rampe.

Nel 600 e nel 700 si stabiliva l’usanza di una piccola cappella posta generalmente sulla testata di una della barchesse o isolata; il suo uso non doveva essere esclusivo degli abitanti della villa, bensì aperto a chiunque.

Le barchesse

Accanto alla parte padronale si trovavano le ali della villa più propriamente adibite alla necessità produttive dell’azienda, cioè le abitazioni del mezzadro e dei contadini, i depositi di attrezzi, i magazzini per i prodotti agricoli, le rimesse dei veicoli da diporto e da lavoro, le scuderie, le stalle, i fienili.

Tutti questi ambienti sono distribuiti per lo più in due ali dell’edificio dette barchesse, che si sviluppano lateralmente al corpo principale. Sopra di esse emergono delle torrette chiamate colombare, adibite all’allevamento dei volatili.

 

Giardino romantico allinglese 1

 

Giardini e broli

L’architettura della villa è completata dalla recinzione a muro di varia altezza.

L’insieme degli edifici della villa è coniugato con numerose sistemazioni esterne: le fontane divengono grandi vasche per pesci collegate da canali che sfruttano le acque sorgive del luogo.

Al giardino si affianca o si sovrappone il brolo, costituito da frutteto e giardini insieme.

Giardino, brolo e orto attorniavano la casa di villa, erano spazi ad uso adatto alla vita privata che completavano le caratteristiche e i pregi abitativi del luogo.

 

Altri luoghi di villa

La “giassèra”( ghiacciaia) è un ambiente umido, freddo e sotterraneo nel quale si conservava il ghiaccio per uso domestico.
Il bucato veniva fatto nella “lissiara” (lavanderia) dove la biancheria era lavata con la cenere vegetale.
Esisteva anche il “ròccolo”, una specie di grande gabbia per i volatili.
Grande importanza avevano poi le “càneve”( cantine) per la produzione e la conservazione del vino.
Nelle zone in cui si coltivava l’olivo la villa era dotata di un “tòrcolo”( torchio) che serviva a spremere la olive per ricavarne l’olio.
Quando si diffuse l’allevamento dei “bigati”( bachi da seta) vennero loro riservati appositi spazi detti “bigattaie”, dove su ampi tavolati si stendevano foglie fresche di gelso per l’alimentazione dei bachi.

 

Tipologie delle ville

Nel corso del tempo le ville venete vennero evolvendosi nella struttura e nelle funzioni.

Fino alla fine del ‘400 erano la casa di villa un modesto edificio che si affaccia su una corte lastricata.

Oltre a questa casa vi è una barchessa costituita da granaio, stalle per gli animali, magazzini e spazi per i dipendenti. Il complesso di questi edifici è delimitato da un basso muro.

La villa castello (XV e XVI secolo) come i castelli medievali: cinta da un alto muro merlato, dotato di torri angolari e di una entrata imponente.

All’interno delle mura si trova l’edificio padronale e gli annessi agricoli vengono sistemati lungo le mura.

Chi riuscì in pieno ad armonizzare le necessità agricole con la richiesta di edifici che si ispirassero alle antiche ville romane fu solo Palladio.

Le ville palladiane collocate principalmente fra Venezia, Padova, Vicenza e Treviso, mostrano un numero sorprendente di soluzioni che si raccordano con motivi derivanti dallo studio dell’architettura romana.

 

Villa Barbaro Maser Treviso

Riproduzione strutturale di villa Barbaro - Masèr, Treviso