2 - LA CONQUISTA DEL LEVANTE

 

 C'è una strana storia che riguarda il trafugamento del corpo di S. Marco avvenuto in Egitto: la tradizione vuole che, per nascondere il corpo alle guardie portuali egiziane quando venne trafugato, "scaltri" mercanti lo nascondessero sotto uno strato di carne di maiale, notoriamente aborrita dai musulmani. Nella prima metà del X secolo furono due i mercanti veneziani che trafugarono da Alessandria d'Egitto le spoglie di S. Marco evangelista, e la leggenda narra che lui si fosse rifugiato su una delle isole realtine, dopo un naufragio. Il corpo viene quindi "riportato" a Rivo Alto e tumulato nell'erigenda cappella del doge, quella che sarà la Basilica di S. Marco. Da un punto di vista storico, al di là di leggende e trafugamenti avventurosi, quel che è interessante è la presenza di mercanti veneziani nel Levante già dal IX secolo!

Possedimenti e rotte di Venezia nel XVI secoloCiò significa che, all'epoca, i "navigatori lagunari" avevano già iniziato ad estendere il raggio della loro azione. In effetti, a quel tempo Venezia ha già cominciato a lottare per il controllo dell'Adriatico: deve farlo per sopravvivere, per difendere i propri interessi mercantili e per... accumulare ricchezze. Come tutte le potenze marittime, infatti, Venezia alterna azioni di "polizia marittima", per proteggere i propri scambi e gli interessi di quell'Impero d'Oriente che ora più che mai lei rappresenta, ad azioni di vera e propria "pirateria". In questo modo arriva a controllare tutto l'Adriatico. Grazie all'abilità della sua "marina militare" ottiene decisivi riconoscimenti dall'Imperatore d'Oriente ed eccezionali privilegi per i suoi mercanti. Alla fine dell'XI secolo, i veneziani sono i principali clienti e i principali fornitori di Bisanzio!

 Ma l'abilità della marineria veneziana era integrata da un'altrettanta abile "diplomazia", che porta il giovane stato ad una serie di fruttuosi accordi commerciali (oltre a quelli già stipulati con Bisanzio e l'Imperatore germanico) con i principi nordafricani, siriani ed egiziani. Ormai Venezia vuole diventare il tramite dei traffici tra l'Oriente e la penisola, perciò inizia una serie di azioni e di guerre contro i porti rivali dell'Adriatico (Ancona, Zara, Ragusa) e contro i pirati slavi, passando dal "controllo" al "dominio" del mare. La presa di Bisanzio fu favorita da un artificio bellico dei Veneziani.

 È però con le Crociate che Venezia ha l'occasione di incrementare la propria posizione sullo scacchiere del mediterraneo orientale e di risolvere il suo ambiguo rapporto con Bisanzio. Nel periodo delle prime tre crociate i veneziani avevano avuto l'occasione di accumulare notevoli ricchezze con le razzie e, soprattutto, col controllo e coi vantaggi dei commerci in varie aree del Levante. Ma fu con la IV Crociata che la Repubblica di S. Marco compì il "salto di qualità" e si inserì nel novero delle potenze marittime. Fu un'impresa guidata dagli stessi veneziani, che riuscirono a trarne i massimi vantaggi: lungi dal liberare i luoghi santi e prendendo spunto dalla crisi interna all'Impero d'Oriente, la spedizione portò, nel 1204, alla conquista e al saccheggio di Bisanzio e allo smembramento del suo Impero. Alla fine, Venezia conquisterà "un quarto e mezzo dell'Impero romano", il che si tradurrà nel possesso di tutta una serie di isole, porti e fortezze costiere nell'Egeo e nello Ionio: l'inizio del suo Impero Marittimo.