5 - ULTIME GLORIE, NONOSTANTE TUTTO

 

La nuova situazione che si era venuta a creare con la formazione e il consolidamento di grandi imperi a est e a ovest del Mediterraneo, metteva Venezia in una posizione difficile; d'altro canto Venezia si era dissanguata con le guerre italiane e ora si trovava in difficoltà anche sul mare: le flotte spagnola e turca la costringevano ad un continuo sforzo di adeguamento.

Intanto nuovi e pericolosi concorrenti si affacciavano sulla scena mercantile, ma Venezia riuscì per un certo periodo a tener loro testa, anzi, nel corso del XVI secolo si verificò una significativa ripresa dei traffici per i mercanti veneziani, che detenevano ancora buone basi come Cipro, Creta e Corfù fino al 1570.

All'inizio del 1570 il sultano turco sequestra navi veneziane nel Bosforo e nei Dardanelli e manda un ultimatum alla Serenissima. Il governo di Venezia respinge l'ultimatum e si mobilita diplomaticamente, ma a luglio una flotta turca sbarca a Cipro e assedia la capitale.

Venezia cerca di mobilitare altre potenze e, inaspettatamente, trova un alleato in papa Pio V, che vede la possibilità di un'ennesima "crociata". Tra mille difficoltà politiche e diplomatiche si riesce a mettere insieme una coalizione, la "Lega Santa", i cui principali fautori erano Venezia, gli Asburgo (e certo il Papa).

 Battaglia di Lepanto

Il risultato fu la grande vittoria navale di Lepanto (1571) che, purtroppo, non portò a Venezia i benefici sperati.

Lepanto, in pratica, costituì una grande "vittoria morale", celebrata in città in mille modi, ma non impedì alla potenza navale veneziana di imboccare la via del declino. Il periodo che seguì vide l'affermarsi di altre vie di traffico (quelle oceaniche) e il progressivo venir meno delle rotte nel Mediterraneo. Il XVII secolo si presenta come un periodo di stasi economica e politica. Venezia, sorda a quanto sta avvenendo negli oceani, cerca di riaprire le vie del commercio Levantino e di mantenere i suoi ultimi possedimenti. Ma alla metà del '600, l'Impero Turco la impegna in una lunga lotta per il possesso di Creta, fra l'indifferenza delle altre potenze impegnate nella "Guerra dei trent'anni". Nel 1669 anche Creta è perduta.

Venezia si rifarà qualche anno più tardi col suo comandante Francesco Morosini, che diverrà anche Doge. Egli strapperà ai Turchi il Peloponneso, che la pace di Carlowitz del 1699 confermerà come ultima conquista veneziana.