La colombaia

 

   Liberamente adattato (ma conservando gelosamente lessico e struttura sintattica originali)
   da “SAPERE” – Ulrico Hoepli Editore   Anno II – Volume V – n. 65  15 settembre 1937 - XV
   Breve storia della colombaia - di Guarniero Daniel

 Le colombaie sono un caratteristico elemento dell'architettura rurale, di cui la nascita, vita e sviluppo si allacciano con un interessante capitolo della nostra storia medioevale.

Non esiste in questo tempo una vera proprietà terriera; il signore amministra il feudo ed è questo un diritto ereditato dai padri o concessogli dall'imperatore o dal maggior feudatario; la servitù della gleba glielo lavora e gli passa la maggior parte del frutto della terra; egli poi cede a sua volta al maggior feudatario parte di questo reddito. Si è molto lontani dallo spirito della civiltà mercantile che si svilupperà fra poco e che, in fondo, è ancora la nostra: la ricchezza non consiste tanto nel denaro quanto nei diritti; diritti di imporre decime, di cacciare, di riscoter pedaggi, di possedere terre ed armenti; quando si vuol compensare un soggetto per qualche servizio reso, gli si concede un diritto: fra questi v'è il privilegio di tener colombi; risulta da documenti che nel sec. XIV i signori di Milano concedono tale diritto a loro vassalli in Lombardia e in Emilia.

È una gioia, per il piccolo signore impaziente di grandeggiare, l'ostentare, rispetto ai vassalli di ugual grado, questo titolo di lustro. La torretta pei colombi diventa così una parte importante del fabbricato rurale; la si costruisce con particolare cura e robustezza; la si fa più grande e più alta del necessario, le si conferisce l'aspetto di una minuscola fortezza entro la casa, benché il suo scopo non sia affatto di difesa (alla difesa provvede bene sovente la cinta e il fossato, talvolta munito di ponte levatoio), ed anzi le apparenti feritoie siano il riparo di pacifici uccelli.

Esse sono il più delle volte a pianta quadrata, con un lato variabile da quattro a sette metri, talvolta a pianta circolare. Sotto ogni finestra sta una tavoletta, una tegola, a guisa di mensola, od una mensoletta vera e propria, per facilitare ai colombi lo spiccare il volo e il tornare al riparo. Ben presto, poiché le finestrelle sono allineate, la mensola diviene continua e si trasforma in una specie di cornice.

Noi vediamo così che la colombaia, avendo assunto, per ragioni di prestigio, maggiore importanza che non competesse ai suo scopo modesto, con il successivo evolversi della società, con lo sparire o il decadere delle istituzioni feudali, dimentica via via la sua prima ragione di essere, diventa un elemento della casa rurale ormai acquisito alla tradizione; le particolarità costruttive che erano proprie al suo scopo utilitario si trasformano ed acquistano una vita propria di elementi decorativi, che saranno adoperati anche altrove; e la colombaia stessa diventa la  “torretta" della casa toscana.

Col sorgere dei comuni, poi, i signoroni di campagna vengono in città, e nelle città portano il loro costume architettonico. Anche lì essi vogliono la loro torretta, la quale è ormai divenuta un simbolo della ricchezza e della potenza della famiglia; la quale torretta, in città, per essere ben visibile e competere con le rivali, diventa necessariamente una torre. In tal modo può essere spiegato il sorgere delle torri per opera delle famiglie nobili soprattutto nell'Italia del centro, dove appunto più diffusa fu la costruzione delle torri colombaie. E nello stesso modo si impostò nelle città il motivo del cornicione che trovò particolare sviluppo nel Rinascimento.

Fu pertanto glorioso destino della colombaia uscire dall'ambito angusto dell'architettura rurale e influire potentemente sull'architettura cittadina, importandovi elementi, divenuti poi tradizionali; come i rosoni delle chiese, le torrette, i cornicioni, e soprattutto quella tendenza a dar movimento alle masse, specie nelle costruzioni isolate, gusto protrattosi con varie forme fino ai giorni nostri. E non è senza interesse l'osservare che, contrariamente a quanto si potrebbe credere, è proprio la campagna che in questo caso, fornisce alla città gli elementi architettonici, onde questa si adornerà superbamente.