Salone Giove e Semele

Giove e Semele

Dal tragico amore di Giove e Semele nasce Bacco, mito che il commentatore ovidiano paragona alla fecondazione delle viti, cultura praticata pure nelle terre dei Roberti, dove alcuni pagamenti erano effettuati in vino, secondo i documenti pubblicati da Bozzolato.

Zeus si era innamorato di Semele, figlia di Cadmo e Armonia. Unendosi segretamente con la fanciulla, principessa di Tebe, concepisce con lei Bacco. Giunone venuta a sapere che Semele è incinta, diviene furiosa e decide di vendicarsi. Così, scesa dall’Olimpo nella reggia di Cadmo, assume le sembianze della nutrice della fanciulla, e riesce ad introdursi nella sua stanza.

Decisa a vendicarsi, fingendo di metterla in guardia, insinua in Semele il dubbio che il suo amante non sia realmente il sovrano degli dei. Per esserne certa avrebbe dovuto chiedergli una dimostrazione. La fanciulla, persuasa dalla finta nutrice, si convince e chiedere al suo spasimante di mostrarsi a lei nello stesso aspetto in cui si mostra alla sua consorte divina.

Tale visione non le avrebbe lasciato scampo poiché un mortale non può sopportare la visione divina senza rimanerne ucciso. Non appena il suo amante le è di fronte, Semele fa in modo che egli giuri di accontentare qualsiasi sua richiesta e così il sovrano degli dei, annebbiato dall’amore, le concede il giuramento sacro sullo Stige, giuramento che per una divinità è irreversibile.

Non appena la giovane comincia a formulare la sua richiesta, Giove cerca di fermarla, di chiuderle la bocca, ma senza riuscirci. Così, vincolato dal giuramento, sceglie il fulmine più piccolo per provocarle meno dolore: la conflagrazione è tale che Semele resta immediatamente incenerita.

Un attimo prima della morte però, Giove estrae Bacco dal ventre di Semele e se lo cuce nella coscia per completarne la gestazione.